Opera realizzata nel periodo denominato “Post-segnico” presentata in più eventi internazionali tra cui la personale presso l'Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera e sul Corriere del Mezzogiorno la compianta giornalista e critica d'arte Ela Caroli così descrive la sua ricerca in questo periodo:
“(…) come una stretta relazione tra il segno libero, gestuale e il rigore geometrico sua cifra caratteristica che nasce da una programmazione mentale (...)”.