Il paesaggio e la memoria

Autore: Germaine Edith Marie Muller

Germaine Edith Marie Muller, Il paesaggio e la memoria

 

Il quadro, nella sua banalità fisica è sempre un ritaglio nello spazio piano; ha un “dentro” che è l’opera, ed un “fuori” che è la realtà di tutti i giorni. Da questa, direttamente o per vie mediate, traggono la prima origine i segni che tracciano i profili delle “cose” che esistono nell’opera.

Il rapporto che lega questa realtà esterna alla realtà del quadro è, classicamente, un rapporto di riduzione e di semplificazione è un processo per il quale la somma indefinibile dei segnali e delle informazioni che trovavano dagli oggetti e ad essi propongono mille e cangianti valori, si spoglia dei sedimenti, acquista chiarezza e, così decantata, confluisce nel quadro.
La delimitazione delle due realtà rappresentata dalla cornice del quadro, assume la forma rilevata di una vera e propria finestra, che incide nella continuità dell’ambiente.

 

 

Collocazione: Capodrise, Palazzo delle Arti
Tecnica: opera polimaterica
Misure: cm 145x120